Arcadia da agosto 2017 tra le PMI innovative d'Italia - Arcadia
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Arcadia da agosto 2017 tra le PMI innovative d’Italia

Arcadia, l’ edtech company più rilevante in Italia, dallo scorso 04 agosto 2017 è annoverata tra le PMI innovative d’Italia.

 

Arcadia investe ogni anno oltre il  15% del proprio fatturato in R&S. Questo si traduce in una capacità di ideare e sviluppare prodotti e servizi all’avanguardia da proporre ai propri clienti. Arcadia affianca i clienti in modo qualificato ed è in grado di proporre e realizzare progetti fortemente innovativi, aiutando a migliorare la competitività dell’impresa committente. Le imprese possono ottenere un credito d’imposta del 50% sui costi sostenuti per la realizzazione di attività di R&S affidate ad Arcadia. 

Quali i criteri per accedere a questa categoria di aziende ? Il Ministero dello Sviluppo definisce e indica gli adempimenti e le misure a sostegno delle PMI Innovative. Aperta a “tutte le Piccole e Medie Imprese operanti nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere da data di costituzione, oggetto sociale e livello di maturazione”

Dal 2015 la definizione di  “PMI innovativa” in Italia è molto precisa. Ad esse è dedicata una sezione speciale del Registro delle imprese creata ad hoc presso le Camere di Commercio. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito un articolato numero di agevolazioni, che rendono più flessibile la gestione societaria e gli schemi di remunerazione, rafforzano l’accesso al credito, introducono strumenti innovativi per raccogliere capitali, e agevolano l’investimento in equity e l’internazionalizzazione.

La maggior parte delle misure fanno capo al “Investment Compact” (Decreto Legge 3/2015 del 24-1-2015), definito dal Ministero come la “seconda fase” di un percorso iniziato nel 2012 con il Decreto 179/2012 (“Crescita 2.0”), che ha introdotto una serie di norme a sostegno delle cosiddette “startup innovative”.

L’Investment Compact estende queste norme a “tutte le Piccole e Medie Imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere da data di costituzione, formulazione dell’oggetto sociale e livello di maturazione”. Startup innovative e PMI innovative rappresentano quindi due momenti di un processo con cui il Governo ha voluto prima agevolare la fase di partenza, e poi accelerare la crescita dimensionale delle imprese ad alta innovazione tecnologica.

I criteri per potersi definire “PMI”

Essere una “PMI” significa rientrare nella definizione di “Piccola e Media Impresa” della Comunità Europea (raccomandazione 361/2003/CE), e quindi:

  • impiegare < di 250 persone e non superare i 50 milioni di € di fatturato annuo
  • essere costituite come società di capitali, anche in forma cooperativa;
  • avere sede principale in Italia (o in altro Paese UE, o in Stati aderenti all’accordo sullo spazio economico europeo, pur di avere una sede produttiva o filiale in Italia);
  • disporre della certificazione dell’ultimo bilancio (ed eventuale bilancio consolidato) redatto da un professionista o una società iscritti nel registro dei revisori contabili;
  • non essere quotate in un mercato regolamentato;
  • non essere iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese per le startup innovative e gli incubatori certificati.

 

I criteri per potersi definire PMI “innovativa”

Per essere una PMI “innovativa” l’impresa, secondo il decreto Investment Compact, deve rispettare almeno 2 dei 3 seguenti criteri:

  1. dedicare alla spesa in ricerca, sviluppo e innovazione almeno il 3% del valore totale della produzione (o del costo del lavoro, sepiù alto del valore della produzione);
  2. avere almeno 1/5 della forza lavoro complessiva con un titolo di dottorato di ricerca (o un dottorato in corso presso un’università italiana o straniera), o una laurea con almeno 3 anni di attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero. In alternativa almeno 1/3 della forza lavoro complessiva deve avere una laurea magistrale;
  3. avere almeno una privativa industriale (invenzione industriale, biotecnologica, topografia di prodotto a semiconduttori, nuova varietà vegetale, ecc.) o una titolarità dei diritti su un programma registrato al Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché la privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

 

L’iscrizione al Registro delle imprese

Per accedere alle agevolazioni, le PMI innovative devono registrarsi nella sezione speciale del Registro delle imprese creata ad hoc presso le Camere di Commercio. Il registro speciale delle PMI innovative è pubblico e aggiornato ogni settimana dal sistema camerale.